Le partite di calcio che hanno fatto la storia

Il calcio non è solo uno sport, è un fenomeno globale che muove passioni e accomuna milioni di persone in tutto il mondo. Sin dalle sue origini, ha saputo regalare momenti di gioia, tristezza, stupore e gloria, con partite che sono entrate di diritto nella leggenda. Alcune sfide, per la loro importanza, l’impatto emotivo o la qualità del gioco espresso, sono rimaste indelebili nella memoria collettiva, simboli di un’epoca e icone di grandezza. Riviviamo tre delle partite più emblematiche che hanno segnato la storia del calcio.

La Finale del Mondiale 1970: Brasile vs Italia

Il 21 giugno 1970, il mondo intero si fermò per assistere a una delle finali di Coppa del Mondo più attese e memorabili di sempre: Brasile contro Italia, allo Stadio Azteca di Città del Messico. Questa sfida non rappresentava solo una lotta per il titolo mondiale, ma anche l’incoronazione definitiva di una squadra che avrebbe cambiato per sempre il modo di intendere il calcio. Il Brasile di Pelé era già considerato una delle formazioni più spettacolari della storia, ma quella finale consacrò definitivamente la loro supremazia.

Dopo un primo tempo equilibrato, in cui il Brasile andò in vantaggio con Pelé ma l’Italia riuscì a pareggiare con un gol di Boninsegna, la partita cambiò volto nel secondo tempo. I brasiliani si scatenarono, dominando il campo con una sequenza di passaggi rapidi e di straordinaria bellezza tecnica. Gli ultimi due gol, segnati da Gerson e Jairzinho, furono una perfetta dimostrazione del loro gioco fluido e creativo, ma fu la quarta rete, firmata dal capitano Carlos Alberto, a rimanere scolpita nella storia del calcio. Un’azione corale di rara bellezza culminata con un tiro potente e preciso che fece esplodere lo Stadio Azteca.

Con quella vittoria, il Brasile vinse il suo terzo titolo mondiale e si aggiudicò definitivamente la Coppa Rimet. Quella partita sancì anche l’immortalità di Pelé, che divenne il primo (e finora unico) giocatore a vincere tre Mondiali, confermandosi come uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi.

La Finale di Champions League 2005: Liverpool vs Milan

Il 25 maggio 2005, lo stadio Atatürk di Istanbul fu teatro di una delle più grandi rimonte della storia del calcio, una partita che ancora oggi viene ricordata come “Il Miracolo di Istanbul”. Da un lato c’era il Milan, squadra che vantava stelle del calibro di Kaká, Maldini e Shevchenko, dall’altro un Liverpool che, nonostante la sua gloriosa storia, sembrava inferiore sulla carta.

Il primo tempo fu un dominio totale del Milan. Dopo solo 50 secondi, Paolo Maldini segnò il gol più veloce in una finale di Champions League, e a seguire Hernán Crespo, con una doppietta, portò i rossoneri sul 3-0. Sembrava tutto deciso, i tifosi del Liverpool erano in lacrime, incapaci di credere a ciò che stavano vedendo.

Ma nel secondo tempo accadde qualcosa di incredibile. Il Liverpool, trascinato dal suo capitano Steven Gerrard, iniziò una rimonta che avrebbe segnato la storia del calcio. In soli sei minuti, i Reds segnarono tre gol: prima Gerrard, poi Smicer, infine Xabi Alonso su ribattuta dopo aver fallito un rigore. La partita era tornata in equilibrio e si andò ai tempi supplementari.

La tensione era palpabile, e ai calci di rigore fu il portiere Jerzy Dudek a diventare l’eroe della serata, parando i tiri di Pirlo e Shevchenko. Il Liverpool vinse così la sua quinta Champions League, entrando nella leggenda con una partita che rappresenta il trionfo della perseveranza e della volontà di non arrendersi mai, indipendentemente dalle avversità.

Il 7-1 della Germania contro il Brasile al Mondiale 2014

Il 2014 doveva essere l’anno del riscatto per il Brasile. Dopo il “Maracanazo” del 1950, quando persero il Mondiale in casa contro l’Uruguay, la Seleção aveva l’opportunità di cancellare quel trauma giocando nuovamente un Mondiale tra le proprie mura. Tuttavia, il sogno brasiliano si trasformò in un incubo nel giro di novanta minuti, quando la Germania inflisse una delle sconfitte più pesanti e scioccanti della storia del calcio: il 7-1 della semifinale del Mondiale.

La partita, giocata l’8 luglio 2014 allo Stadio Mineirão di Belo Horizonte, iniziò male per i brasiliani e divenne rapidamente una catastrofe. Senza Neymar, infortunato, e con il capitano Thiago Silva squalificato, il Brasile sembrò completamente fuori fase. La Germania, invece, si mostrò implacabile e precisa, segnando cinque gol nei primi 29 minuti. Thomas Müller aprì le marcature, seguito da una doppietta di Miroslav Klose, che in quella partita divenne il miglior marcatore nella storia dei Mondiali, e altri gol di Kroos e Khedira.

L’umiliazione fu totale. Nel secondo tempo, la Germania aggiunse altre due reti con Schürrle prima che Oscar segnasse il gol della bandiera per il Brasile. Il 7-1 rimane una ferita ancora aperta nella memoria dei tifosi brasiliani e uno degli episodi più scioccanti nella storia del calcio. Dall’altro lato, la Germania proseguì con quella determinazione e vinse il Mondiale, battendo l’Argentina in finale.

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